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  • Categoria: Recensioni
  • Scritto da Gianluca

Kaos - Coup De Grace (recensione)

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Valutazione attuale: 5 / 5

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"E se distante sarà un altro traguardo, ora ho finito". Così iniziava "Post Scripta", quello che teoricamente sarebbe dovuto essere l'ultimo lavoro di Kaos One. In realtà gia "Karma" era considerato dalla maggioranza come l'ultimo sospiro del Don, eppure Kaos decise di fare un ultimo regalo alle sue "Cose Preziose" (ed al sottoscritto, che quel giorno compiva la maggiore età). A differenza di "Karma", quel 10 Novembre 2011 sembrava davvero l'ultima volta in cui avremmo sentito un album di Kaos, la fine dell'ultima leggenda. Eppure c'era qualche elemento che non si incastrava perfettamente nel quadro appena delineato. Per chi lo ha sentito live negli ultimi mesi (ed io ho avuto la fortuna di vederlo per ben due volte in quest'ultimo periodo) era palese che non avesse perso un briciolo della fotta che lo ha spinto a creare tutto ciò. "Non può finire così", un mantra che si ripeteva nella mia mente da quasi un anno. E il presagio era giusto. In una notte di uno strano Novembre, arriva la notizia che nessuno ormai aspettava più: il Maestro è tornato. Senza annunci, senza promo, a sorpresa è uscito "Coup De Grace", sesto album ufficiale di Kaos One. Andiamo ad analizzarlo nel dettaglio!

"Sai dove hai sbagliato? A darmi corda e a non avermi impiccato!"

Questo è il mood in cui si apre il disco, la "Querencia" del Maestro. E' un concetto metafisico quello che viene espresso, una linea di confine tra il ringraziamento e la dannazione. E' il Suo pubblico il responsabile del grande misfatto, lo stesso che gli ha dato una "casa", un luogo sicuro, lo stesso "colpevole" di averlo reso un simbolo invece di stroncarlo, reo di aver reso Bibbia le sue "minchiate" (cit.)

"Il peso che schiaccia, il passato che sorride, il futuro che minaccia, il presente che uccide"

Sono le prigioni mentali che continuano a farla da padrone nel rap di Kaos One, un mondo oscuro nel quale si incontrano presente-passato-futuro, in un gioco mentale tra tempi verbali che uccide nel passaggio tra ieri e domani. Il tema ricorda molto "Prison Break", nel medesimo mood in cui si giocava la sfida tra il più forte e il più desideroso di impazzire.

"Sono diventato quello che ho sempre odiato da adolescente: uno che ormai si sente arrivato ma che, fondamentalmente, si è soltanto fermato"

Le memorie dell'adolescente  si confrontano con le realtà dell'uomo, ed è sempre Marco il grande protagonista della narrazione. Ormai Marco se n'è andato e , anche se è riuscito a scoperchiare il vaso di Pandora, si è fermato nonostante avesse giurato a se stesso che non lo avrebbe mai fatto. E' la parte più umana del disco, nel quale l'artista si apre lo sterno con il Winchester e mostra la sua parte più recondita del suo essere.

Per quanto riguarda i featuring, Kaos si è affidato esclusivamente alla sua "famiglia". Infatti troviamo il Danno prima in "Canale 0 (Pt2) (p.s ma la "pt1"???) e poi in "Drakaris" con i Good Old Boys al completo (Kaos/Danno/Masito/DJ Baro/DJ Craim), pezzo straordinario.

Le produzioni delle basi sono state interamente affidate a quel genio di DJ Craim, alla sua prima esperienza da unico produttore di un disco (e che disco!). Nei primi anni di attività musicale Craim ha dimostrato di essere letteralmente "aka Number One sulle ruote d'acciaio" (cit.Danno) e ci si chiedeva fin dove potesse arrivare. La risposta era già arrivata da "Lead The Leaders", mixtape in cui dimostrò tutta la sua grande conoscenza del funk, del reggae e del rock. Tutto questo background lo ritroviamo pienamente in "Coup de Grace", dove Dj Craim ha cucito un vestito perfetto su cui il buon Kaos potesse esprimere pienamente tutto il suo essere, e si nota perfettamente la grande alchimia tra i due artisti.

In definitiva, ogni ritorno di Kaos è letteralmente un colpo al cuore e ogni volta riesce a lasciare un pezzo di se ai suoi ascoltatori. Non so se questo album rappresenti per lui un definitivo canto del cigno, ma vorrei dirgli semplicemente grazie. Grazie per tutto quello che ha rappresentato negli anni, grazie per esser stato l'icona di un certo tipo di rap, grazie per essermi stato vicino in tutta una serie di momenti chiave della mia vita. Il valore dell'eredità che sta lasciando Kaos a questa cultura è inestimabile, pari solamente a quella lasciata ai posteri da mr.Pellino e da quel signore di Pescara che troppo presto mollò gli ormeggi della mente, e il giorno in qui realmente lascerà il rap sarà un giorno estremamente triste.

 

Gianluca
Author: Gianluca
"Money never made me, money never played me!" (M.O.P).

Kaos - Coup De Grace (recensione) - 4.6 su 5 basato su 15 reviews