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Millelemmi torna con il nuovo disco Italodelicastrofunk

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A più di due anni dal suo ultimo lavoro, Millelemmi è tornato con un nuovo lavoro, il disco "Italodelicastrofunk". L'album, il terzo ufficiale dell'artista fiorentino, esce oggi per l'etichetta Fresh YO! Label e arriva dopo dopo un intenso periodo di concerti in giro per l’Italia, molti dei quali con i musicisti del progetto "Yes, We Jam!", alcuni fra loro infatti presenti nel disco. In questo lavoro come negli altri del rapper, la caratteristica principale è l'attitudine al funk più classico senza perdere di vista le influenze elettroniche più moderne. Liricamente invece non si può non elogiare la penna dell'autore toscano.

"Italodelicastrofunk" può essere definito il disco della maturità: unamaturità personale ed artistica. Queste sono il risultato di un naturale processo di crescita che trova in questo lavoro la sua consacrazione e che mette insieme il Millelemmi introspettivo, poetico e spaziale di "Nosocomio Tungsteno" (2010) con quello tecnico, scanzonato e asimmetrico di "Cortellaha" (2013). Ne scaturisce un linguaggio ricercato ma non ostico, dall’approccio semplice ma mai scontato, senza sventolare slogan o proclami, ma veicolando messaggi in maniera emozionale, musicale e naturale.

Per dare vita al suo disegno Millelemmi si è avvalso della collaborazione di diverse persone, musicalmente e non. Uno di questi è Dj Spada, autore degli scratches presenti nel disco insieme a Dj Muffa. Ma ci sono anche Ricky Cardelli, Sara Lima, Davide Mollo, Stefano Tamborrino, Donald Renda, Francesco Cangi e Matteo Bennici.
Filippo Guerrieri e Tommy Bianchi si sono occupati del mix e del master mentre Jonathan Tegelaars è l'autore della psichedelica copertina.

Anche se si potrebbe pensare che questo mood sia lontano lontano dal rap "puro", sono proprio questi gli album che tengono in vita la doppia H in una scena a volte monotona.



 

 

 

Matteo Da Fermo
Author: Matteo Da Fermo
"Quando ancora c'era qualcosa che avesse un senso non pensavamo ad entrarti da dietro noi pensavamo ad entrarti dentro" (Bassi Maestro).