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St. Luca Spenish - Caput Mundi (recensione)

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Valutazione attuale: 5 / 5

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L’arte del beat maker, lo sappiamo bene, è oltre modo fondamentale per far sì che il rap lasci un segno nella musica e nella sua storia. Ormai da tempo è consuetudine che la quasi totalità di questi abbia a referto nella propria discografia anche un progetto solista, che in qualche modo è il punto più alto della propria carriera. Molti sono rimasti impressi, altri dimenticati velocemente. Questa volta è il turno di St. Luca Spenish, produttore di fiducia del generale Nex Cassel e membro della Adriacosta, oltre che della storica label palermitana Street Food di cui fa parte assieme ad Eliaphoks e Daweed, presenti entrambi nel disco.

Ciò che viene immediato pensare è quanto difficile sia per un produttore assemblare una serie di rapper che oltre a mantenere alto il livello riesca ad interpretare ciò che gli viene dato in termine artistici, e sembra che Spenish non abbia lasciato proprio nulla al caso. Le tracce che compongono il disco sono ben diciotto, numero insolito di questi tempi, e vedono dentro un vasto roster di rapper che si rivelerà un incastro perfetto nello snodo del disco. Veterani del mic e giovani emergenti sono sapientemente accostati su produzioni di primissimo livello di cui sentiremo decisamente parlare. Sebbene abbia già dimostrato a tutti la sua concezione di rap qui Spenish tende a ribadirlo, a scriverlo a caratteri cubitali, attraverso dei tappeti sonori di indubbia qualità, che svariano dalle tracce campionate melodiche alla più classica delle casse dritte, con un ottimo occhio stilistico che ne mantiene sempre fresco il suono. Il tutto con uno stile sempre riconoscibile, tratto caratteristico da sottolineare.

È come se ogni beat contenesse dentro di sé uno storytelling che le liriche dei rapper coinvolti completano.  È la sensazione che ho sentito quando ho ascoltato “Angeli”, a mio parere la traccia più bella e rappresentativa del disco con Dani Faiv o nelle strofe sparse per il disco di un ritrovato Anagogia, così come nelle tracce soliste di Barile e di Nerone . È la sensazione di coinvolgimento quando senti che Eliaphoks è ancora in formissima così come il suo socio Daweed, e quanto sia importante fare sentire che Palermo vive dentro questo disco. Quando ti rendi conto che tutti i rapper coinvolti hanno dato il massimo, senza risparmiare nulla, come stessero lavorando ad un progetto loro. La traccia “Dalla a me” Di Egreen con Cassel ne è la prova.

Ogni traccia sembra avere il suo perché ed essere al proprio posto, un viaggio diverso, con un pilota diverso, dalla poesia di strada al tecnicismo puro, dentro puoi trovarci di tutto. E sono molti i nomi che non sono stati citati e che dentro il disco troverete, primo tra tutti quello di Er Costa che sembra sia pronto finalmente per tornare.  Se pensate di far passare sottogamba quest’album insomma, ricedetevi. C’è dentro uno studio, una preparazione meticolosa, un’attitudine, ma cosa più importante, un senso di appartenenza che collega tutti loro. Un disco dentro al quale, regalandogli un po’ di tempo, sarà possibile trovare tutto ciò che cerchiamo.

Caput Mundi è disponibile in esclusiva per una settimana su Spotify e fuori dappertutto dal prossimo venerdì, 16 Giugno.

 

Gabriele Correnti
Author: Gabriele Correnti
"...e mi hanno detto 'la vita non è un film', io ho risposto 'parla coi miei dubbi." (Caneda)

St. Luca Spenish - Caput Mundi (recensione) - 5.0 su 5 basato su 1 review