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Kurtis Blow - Year by Year

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Siamo pronti: è il 1980 ed esce “Kurtis Blow”! Come album è innovativo, storico e rimane una pietra miliare della musica rap. La peculiarità del disco sta nel suo essere abbastanza corto (8 brani ed una strumentale) ma assai completo. Bisogna però dire che all’ epoca dal mondo Hip Hop provenivano principalmente singoli e poco altro, non si era abituati ad una pubblicazione al giorno come nel XXI secolo!

Questa opera è stata una delle prime a spostare il focus dalle scratchate dei dj alla voce dei maestri di cerimonia. Questo è un altro aspetto per noi scontato ma che non lo era affatto più di 30 anni fa.

Oltre alla già citata hit, abbiamo anche “Rappin’ Blow Part Two” come seconda parte di “Christmas Rappin’ ”. Ancora “Way Out West”, la quale parla dell’ arrivo di Kurtis Blow in una sorta di città del Far West dove sfida il dj locale, il cui nome è Ganamede (nome della mitologia greca, relativa ad un giovane molto attraente rapito dagli dei e apprezzato esteticamente anche dallo stesso Zeus). Logicamente è Kurtis Blow a vincere la sfida ma il rivale, una volta ammessa la sconfitta, si congratula con lui e lo ringrazia per avergli mostrato quello che sapeva fare. Attenzione perchè questa armonia e questi happy ending saranno una costante in tutto il suo percorso. Si affronta anche la tematica dell’ amore in "All I Want in This World (Is to Find That Girl)". Qui rivela al mondo di amare tutti i tipi di bellezza femminile ed è per questo spontaneo il paragone con la hit di Fabri Fibra “Le donne”. Il tutto si può chiudere con “Hard Times”. Questa traccia anticipa il filone del conscious hip hop, incentrato sui problemi sociali, di uguaglianza e di criminalità (The prices going up, the dollars down/You got me fallin’ to the ground) che esploderà con “The Message” poco tempo dopo.

La voglia di fare musica è tanta e nascono nuovi progetti a distanza di poco tempo: nel 1981 è il turno di "Deuce" mentre nel 1982 troviamo "Though", entrambi con la stessa formula del primo album. Del secondo è da segnalare la canzone Daydreamin, ripresa successivamente da Nas.

“Now's the time when things are hot to show the world just what you've got”

"E’ adesso che le cose si fanno calde per mostrare al mondo solo quello che abbiamo”

(The Boogie Blues)

Purtroppo però il risultato ottenuto non è come quello sperato e l’ artista non riesce ad emulare il successo della sua prima fatica. La semi-rivoluzione arriva solo un anno più tardi: questa volta è il turno di "Party Time EP". E’ il 1983 e Kurtis alza l’ asticella fondendo rap e go-go (uno stile di musica popolare associata al Jazz che si è sviluppato tra gli anni ‘60 e ‘70 a Washington D.C.). Rivisitando vecchi temi e arricchendoli nasce un prodotto altamente digeribile per il mercato discografico.

“The rich keep getting richer,drink Martinis by the pitcher, while the rest of us are looking for a break”

“I ricchi continuano ad arricchirsi, bevendo Martini dalla caraffa, mentre gli altri cercano una pausa”

(Nervous)

Beh a questo punto una persona normale si fermerebbe e godrebbe un po’ del successo e della fama ottenuta. Ma come avrete già intuito, qui non si parla di una persona come le altre. Ancora una volta nuovo anno fa rima con nuovo album e così ci troviamo a commentare "Ego Trip". Progetto ancora famoso per varie tracce tra cui "AJ Scratch", "Basketball" e "8 Million Stories", realizzato in parte con i Run-DMC. 

Grazie ad esso un altro record viene messo in bacheca: “Basketball” è infatti la prima canzone rap ad avere un video musicale ufficiale. Ben altro sapore ha invece “8 million stories”, così intitolata in quanto all’ epoca la popolazione di New York rispecchiava quella cifra. Essa da origine a un tipo di tema che diverrà ed è tutt’ora un must soprattutto negli USA: il racconto drammatico di vite apparentemente normali, ma in realtà costellate da difficoltà e orrori casalinghi. Cambiamo clima con “AJ Scratch”, il racconto delle origini e delle mitiche gesta di Kool Dj AJ per l’ appunto, suo amico e collaboratore scomparso prematuramente il 9 settembre 2015.

Qualcuno è stanco? Non credo.

Il 1985 ci consegna “America”, ultimo album veramente all’ altezza della scena Hip Hop dell’ epoca. Il singolo immortale che viene estrapolato è "If I Ruled The World", contenuto anche nella colonna sonora del film "Krush Groove", in cui egli stesso recita. Il brano si dimostra essere un successo internazionale e la canzone si impone nella top 5 della classifica Billboard nella sua prima uscita, salvo poi ritornare una decade dopo quando la versione di Nas debutta alla numero uno. L’ omonima canzone “America” poi è la gemma conclusiva. Si presenta decisamente futuristica per quel periodo: sia per l’ ironia espressa sul proprio Paese, concentrandosi però su problemi gravi (“Democracy is the land of  the free but we’re all gonna die if there is a World War III”), sia per il video, che anticipa nettamente una categoria di filmati virali e usati da innumerevoli cantanti per scopi affini (vedasi il recentemente pubblicato video di “Albe nere” di Gemitaiz e Madman).

In questi anni Blow produce anche album per artisti come The Fat Boys (precedentemente chiamati “The disco three”), Run DMC, Russell Simmons e Wyclef Jean.  Ma le cose stanno per cambiare.

 

Marco
Author: Marco
"Capisci che il rap è come una preghiera, non conta quanto urli ma conta quanto è vera" (Mistaman).