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  • Categoria: Recensioni
  • Scritto da Gianluca

Il Turco - Rap'Autore (recensione)

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Ormai sono anni che vivo a Roma, tanto che posso considerare la Città Eterna come la mia seconda casa. Roma nei confronti del sottoscritto è stata una madre accogliente, è il posto dove sono diventato grande e dove ho capito realmente il significato di tante cose. Dall’imparare a vivere da solo, al badare alle spese di tutti i giorni, a cercare di non deludere le aspettative di chi crede in me, ho trovato un filo conduttore fortissimo per tenere legate tutte queste situazioni: l’Hip Hop. Chiariamoci, questa musica fa parte di me da anni, ma è proprio in quest’ultimo periodo della mia vita (grazie proprio a Roma) che sono riuscito a tramutare questa passione in un vero e proprio culto. La scena romana rispecchia a pieno l’ambiente in cui si muove, un mondo duro e crudi, ma al tempo stesso verace e genuino: i Colle, i Cor Veleno, il TruceKlan, Brokenspeakers. Tra tutte queste figure, si muove una figura leggendaria che da decenni è forse il maggior caposaldo dell’intero rap romano; sto parlando di Sparo Manero, aka Il Turco! Sparo Manero era uno dei componenti originari dei Flaminio Maphia assieme a G-Max e Rude Mc, e proprio dal Flaminio inizia a muovere i primi passi, in quello che fu il regno del fu Crash Kid (RIP). Dai Flaminio Maphia si passa direttamente al Triodiddio assieme a Supremo 73 e Cina aka Amir, e questo gruppo forse segna la fase fondamentale del mega collettivo che ha segnato più di ogni altro la storia del rap romano: il Rome Zoo. “Direzione non so dove” rimane una perla in un periodo in cui scarseggiavano lavori di qualità e in cui l’eco degli anni precedenti si era andato inevitabilmente ad esaurire a causa dell’addio di alcuni personaggi storici per l’Hip Hop italiano. Da questo album si passa al 2006, l’anno di “Musica Seria”, e alla formazione di Gente De Borgata, collettivo composto dal Turco, da Supremo 73 e da Simo GDB (con una serie di affiliati come Er Costa, Suarez, Matt er Nero, la famigerata “GDB Famijia”!). Come ben si può notare, Il Turco ha segnato intere generazioni romane (e non solo), in ogni periodo storico è stato in grado di lasciare un segno indelebile, il vero grande leader del sottosuolo romano. Negli ultimi giorni è uscito “Rap’autore”, terzo disco da solista per Il Turco, andiamo a scoprire assieme di cosa si tratta!

Rap’autore” è stato un disco che ha visto l’uscita dei suoi singoli in diversi periodi, tramite un’opera di promozione operata ad opera dello stesso Turco, del vecchio compagno di musica Mr.Phil e di Ludo Miani, il fondatore della TAK Production che ha prodotto lo stesso album. Il format presentato è stato molto particolare, una sorta di reality album, un espediente non spesso utilizzato nel rap italiano, ma senz’altro originale e produttivo. Lo scenario in cui si muove il disco è lo stesso cui il vecchio Pietro ci ha abituato da vent’anni a questa parte, la realtà nuda e cruda, in tutte le sue sfaccettature (“amo questa realtà, anche se lei non ama me, amo quello che mi da anche se è quello che è”, così mi pare che suonava una decina di anni fa..). In questo lavoro c’è il Flaminio, c’è la cucina in cui Pietro lavora (l’altro vero mondo in cui il nostro rapper riesce realmente a sentirsi a suo agio), ci sono gli amici di sempre, quel Danno con cui condivide la sporcizia di quei vecchi vagoni della Metro B, il mai dimenticato Primo Brown (a proposito, le citazioni sulla “Tigre” da parte del Turco si possono ritrovare addirittura in “Musica Seria”, simbolo di un legame fortissimo tra i due), Er Costa e Simo GDB, le nuove leve destinate a prendere la sua eredità. Tra gli altri, troviamo anche tre nuove comparse, Egreen (nulla da aggiungere per il campionissimo colombiano), Aban e Easy One, autore di uno splendido ritornello in “Draghi”. Non mancano le citazioni cinematografiche, come “Sono il punto di incontro tra Scorsese e Caligari” (“Draghi”), oppure il riferimento al grandissimo Billy Bob Thorton di “Fargo”. Dal punto di vista strettamente musicale, forse potevamo aspettarci qualche azzardo in più (come ad esempio nella riuscitissima “Ogni volta” prodotta da Big Joe), ma il Turco preferisce mantenersi su quelle che sono le fondamenta classiche del suo fare rap, non a caso la metà dei beat è prodotta proprio da quel Mr Phil autore quasi esclusivo di “Musica Seria”, e forse non è una scelta totalmente errata. Tra gli altri, troviamo Frenetik & Orange, Dj Argento, Dj Shocca, Kennedy, Big Dega e Dj Gengis, quest’ultimo agli scratch. 

In conclusione, “Rap’autore” definisce graniticamente quello che è il posto nel mondo del rap per Il Turco, un posto di tutto rispetto in cui il rapper romano si muove perfettamente a suo agio. Il vero dilemma riguarda le capacità infinite del fu Sparo Manero, rapper con un flow unico e graffiante, autentica leggenda romana, che probabilmente avrebbe meritato ben altri palcoscenici al di fuori della Capitale. 

 

Gianluca
Author: Gianluca
"Money never made me, money never played me!" (M.O.P).

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