- Categoria: Rap Italiano
- Scritto da Hip hop
Italian Farmer. Local Rap, il nostro hip hop in dialetto bresciano
IN TERMINI politici lo si definirebbe sdoganamento. Ovvero, il dialetto non è più considerato un linguaggio buono per qualche rimetta volgarotta da osteria, ma una lingua degna di questo nome, con il quale si può fare musica e di conseguenza arte. L' ultima frontiera ora è l' hip hop, musica che in teoria chiama l' inglese e che invece viene tranquillamente declinato nei più vari vernacoli. Mancava forse il lombardo.
C' era giusto il tormentone in milanese di Dj ice per l' ultimo spot della Skoda ( Ga el Suv ), ma era più una gag che altro. Adesso invece c' è una band vera. Sono gli Italian Farmer, che questa sera si esibiscono nella loro Brescia, in apertura al concerto dei 99 Posse (capostipiti del dialettal rap) per il festival di Radio Onda d' urto. Un duo glocal, cioè che mescola la musica nata nelle strade americane con testi che parlano di campagne e appunto il dialetto: «Ci divertiamo molto di più così» dice Dell, al secolo Andrea Della Vedova, 27enne voce del gruppo mentre il 29enne socio Giovanni Rinaldi "Rino" si dedica alla musica.
In origine i due battevano altre vie, quelle di un più tradizionale rock. La svolta è tra il 2006e il 2007, «per vedere di nascosto l' effetto che fa - dice Dell alla Jannacci - e anche per una questione culturalee di radici geografiche. Insomma, ci sentivamo più naturali, spontanei, freschi. Abbiamo avuto molti esempi in altre zone d' Italia, come a Napoli proprio i 99 Posse, Callister, Paura e Clementino o nel Salento i Sud Sound System, o la scuola romana di Piotta e Colle der Fomento, o Herman Medrano nel Veneto. Ci ha stimolato che non ci fosse nulla in Lombardia e ci abbiamo provato noi». Non bastasse questa originalità musicale, gli Italian Farmer ci hanno aggiunta quella dei testi, anche per tenere fede al nome, in inglese "contadino italiano": «Un po' per parodia dei testi del genere hip hop, che di solito raccontano di criminalità di strada metropolitana, raccontiamo la civiltà rurale delle nostre parti, deridiamo i proprietari di "machinù",i Suv, definendoli edicole ambulanti, diciamo che ci piace il salame soprattutto a fette grosse tipo bistecca, citiamo la polenta, e così via». Temi quasi leghisti, dialetto incluso. «Ma noi non siamo leghisti. Non siamo neanche contro la Lega. Non la consideriamo né un limite né un' opportunità. Noi facciamo le nostre cose, se poi chi vota la Lega apprezza anche noi, non lo respingiamo di certo». Per ora nel duo prevale la chiave ironica: «Non abbiamo ancora affrontatoi temi come la cementificazione o i capannoni industriali e artigianali che poi restano vuoti. Ma lo faremo presto, abbiamo un nuovo disco quasi pronto, I teleriscaldati, che affronta il tema di un contadino che si inurba, poi torna indietro ma trova solo cemento, stile ragazzo della via Gluck». Anzi, alla bresciana: della via Glück. Brescia area via Serenissima, uscita A4 Brescia Centro, ore 19. Ingresso 10 euro. Tel. 030.45670 - LUIGI BOLOGNINI
Da La Repubblica — 21 agosto 2010 pagina 12 sezione: MILANO