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  • Categoria: Recensioni
  • Scritto da Matteo Da Fermo

Moder - 8 Dicembre (recensione)

Moder_OttoDicembre

Valutazione attuale: 5 / 5

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Ho sempre creduto fortemente che la musica (il rap nello specifico), abbia un potere "riabilitativo", sia per affrontare la quotidianità, spesso avvilente, che per superare veri e propri drammi. Questa non è solo una mia convinzione ma, al contrario, sono in molti a vivere la musica così e proprio questo ho pensato ascoltando "8 Dicembre", il nuovo disco di Moder

Il rapper ravennate non ha una storia facile alle spalle: è rimasto orfano di padre il giorno del suo undicesimo compleanno, l'otto dicembre di ventidue anni fa e proprio a questo evento si riferisce il titolo del disco. Tale evento, con le immaginabili conseguenze che ha comportato nella vita di Moder, fa da sfondo a tutto l'album; ciò è particolarmente evidente nella title track "8 Dicembre" e nel brano "Mauro e Tiziana".

Tuttavia, quello che impressiona di questo disco - che è stato pubblicato lo scorso 3 novembre per la Glory Hole Records - è la maturità con la quale l’artista ha affrontato determinate tematiche e determinati input emozionali. È infatti pieno di dischi rap, magari tendenti all’hardcore o a mood più “crudi”, nei quali gli artisti sputano davanti a un microfono tutto quello che passa loro per la testa, in modo istintivo, per sfogarsi.

Nulla da dire, anzi, anche questa dinamica si riallaccia al discorso succitato ed è più che stimabile; eppure il mettersi a nudo senza cadere nel patetismo o nell’esibizionismo è un qualcosa che va oltre, che supera il flusso di coscienza e a mio personalissimo avviso può permettersi di esser considerato arte.

D’altronde anche il peggior artista del mondo, per esser tale, deve anche minimamente avere una certa sensibilità e la morte di un caro rende, inevitabilmente, una persona più sensibile. Mi viene in mente la storia di Paolo Sorrentino, rimasto orfano di entrambi i genitori più o meno alla stessa età di Moder, arrivato ora ad essere considerato uno dei più grandi registi viventi. Sfido chiunque a dire che la carriera del regista napoletano sarebbe stata la stessa senza questo tragico evento, considerando anche il “target emozionale” dei suoi film.

La rabbia ed il dolore legati ad un lutto non passeranno mai, ma con il tempo, con il coraggio e con eventi positivi si può cercare di trasformare il male in qualcosa di costruttivo. Moder per farlo ha scelto il rap, mettendosi a nudo. L’input per farlo è stato probabilmente la nascita di sua figlia, un evento che indubbiamente ha donato lui occhi nuovi per vedere il passato.

Questo “cappello introduttivo” – che tanto introduttivo non è – credo sia inevitabile per capire questo disco. Sarebbe stupido e riduttivo recensirlo in maniera distaccata o fredda. “8 Dicembre” è un album vero, autentico, non per tutti; è un viaggio nelle emozioni più profonde di un rapper adulto, di un padre e di un artista, che con un'abilità quasi impressionante è riuscito ad omogeneizzare i suoni ed i mood più classici del rap – scratches e qualche punchiline non mancano – con una dimensione lontana dai canoni della doppia H, abbracciando musicalmente un po’ di Jazz e sfociando liricamente quasi nel cantautorato più nobile.

Non a caso è stato Moder in prima persona, con l’aiuto del sound engineer Andrea Scardovi aka Duna, a curare tutta la produzione artistica, cercando sonorità che rispecchiassero fedelmente le atmosfere dei testi.
L’artista ha voluto con sé in questo lavoro diversi compagni di viaggio: DJ 5L da Alien Army, DJ Nersone, DJ Seed, Stephkill, Gloria Turrini, Danny Zannoni, XXX FILA, Orazio Magrì, DJ West, LadyJulss, Mecco Guidi, Kd-one, Lord Assen, Jenio, Francesco Giampaoli e Hyst. Basta leggere la tracklist per capire che dietro ogni traccia c’è un importante lavoro, che va oltre il classico binomio beatmaker e Mc.

Concludendo, “Otto Dicembre” è la prova davvero lampante che il rap possa trasmettere tanto e possa farlo bene, rimanendo sì fedele a se stesso ma venendo allo stesso tempo influenzato da altri stimoli. Stimoli che hanno a che fare con gli ambiti più elevati della musica e non  con fenomeni “hip-pop” tanto in voga al giorno d’oggi. Tuttavia, la cosa più importante che questo disco testimonia è che, come diceva qualcuno, “dai diamanti non nasce niente  dal letame nascono i fior”. C'e sempre bisogno di qualcuno che lo ricordi.








 

Matteo Da Fermo
Author: Matteo Da Fermo
"Quando ancora c'era qualcosa che avesse un senso non pensavamo ad entrarti da dietro noi pensavamo ad entrarti dentro" (Bassi Maestro).

Moder - 8 Dicembre (recensione) - 5.0 su 5 basato su 4 reviews