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HIPHOPREC.com - TOP 10 ITA 2015

Best_Album_RAP_ITA_2015

Capitolo rap italiano, quello che probabilmente porterà più "polemiche". La seguente classifica è stata decisa nel medesimo modo utilizzato per quella U.S.A. e, seppur soddisfatti del risultato finale ottenuto, abbiamo dovuto escludere per pochi voti ottimi album come "DARKSWING" di Francesco Paura, "Localz Only" di Noyz Narcos & Fritz Da Cat, "Maledetto" di Maxi B, "Sto Bene All'inferno" di Louis Dee, "Phoenix" di Uzi Junkana e altri ancora. 

Inoltre, meritano di essere citati anche alcuni dischi di cui vi abbiamo parlato nella sezione HIPHOPGOTTALENT e che, se ne avete l'occasione, vi consigliamo di ascoltare: "Silence" di Jack Makkia e Dam Larko, "Massima Tackenza" dell'omonima crew,  "Luigi XVI" di Lanz Khan, "Forse" del duo ERRE e "Di Cuore" di Drimer & Dusted.

Detto ciò, ecco la nostra personale top 10 italiana. Nei commenti fateci pure sapere la vostra opinione e saremo felici di leggerla!

MARRACASH - STATUS

Marracash ormai è oltre. Ogni strofa che fa, che sia per un suo disco o per quello di un suo collega, è un tripudio lirico, è l'espressione perfetta di come un rapper dovrebbe scrivere. Se poi ci aggiungi delle strumentali create ad hoc per sfoggiare le sue skills il risultato è fatto. "Status" è una bomba e lo ha dimostrato fin da subito:

CLAVER GOLD - MELOGRANO

Claver aveva il duro compito di bissare gli ottimi feedback ricevuti con il disco precedente, "Mr. Nessuno", considerato da noi uno degli album RAP più belli degli ultimi anni. Bene, ce l'ha fatta! "Melograno" è un disco perfetto, realizzato assieme a due ottimi producer, i Kintsugi, e in cui troviamo un Claver Gold più maturo pronto per prendere ciò che gli spetta. Strofe perfette, citazioni da applausi e poche collabo, ma ben calibrate. Poi dai, con lo storytelling su Ronaldo (il Fenomeno) ha vinto! Chapeau!

NITRO - SUICIDOL

Con questo lavoro il rapper vicentino è passato da talentuoso emergente a solida certezza nel rap italiano. Infatti dopo il primo album "Danger" è riuscito non solo a confermarsi – e non è mai facile nel rap game - ma anche ad alzare il livello dei suoi brani. La scelta di non inserire nessun featuring nel disco (come nel lavoro precedente) è stata vincente ed ha contribuito a creare un prodotto omogeneo musicalmente e liricamente oltre che autentico. D'altronde come da lui dichiarato il disco parla di morte, in senso figurato e non: cosa c'è di più reale della morte?

EGREEN - BEATS & HATE

L’ultimo lavoro di Egreen è stato senza dubbio uno dei dischi con più hype di tutto il 2015, sia per la scelta di affidarsi ad una campagna di crowdfunding - rivelatasi poi un enorme successo raggiungendo la cifra record di 69.000€ - e sia per il prodotto musicale in senso stretto: era difficile riconfermarsi dopo “Il cuore e la fame”. Possiamo tuttavia affermare che il rapper di origini colombiane ci sia riuscito, creando un prodotto diverso, ma non per questo di basso livello. La scelta di non affidarsi a featuring è una strada più tortuosa di altre, ma non per Egreen, che con l’ausilio di beat potenti ma molto “freschi” (realizzati da producer talentuosi) ha prodotto un lavoro di notevole qualità, caratterizzato dalle sue migliori skills: punchline a raffica, strofe che vanno anche oltre le misure classiche, rime mai banali, flow tra i migliori in Italia per arrivare ad esprimere tematiche diverse – dalle più profonde e malinconiche fino al suo marchio di fabbrica, il “rap che parla di rap” – ottimamente. Con questo lavoro chi prima storceva il naso nei suoi confronti finirà per odiarlo o comincerà ad amarlo.

FABRI FIBRA – SQUALLOR

Squallor è stato senza dubbio uno dei migliori album italiani del 2015. Fibra ha vinto. Ha fatto il disco d’oro buttando fuori il disco senza alcuna promozione, importando questa tendenza anche da noi. Ha fatto un album totalmente a modo suo, è piaciuto, ed ha riconquistato anche i più scettici fan della scena che pensavano si fosse allontanato dal rap game. Ma il messaggio più forte che forse passa da quest’album, è che il rap esiste e può farcela anche senza le istituzioni mainstream, e Fibra l’ha dimostrato.

DON DIEGOH & ICE ONE - LATTE & SANGUE

Quando uno dei migliori “giovani” sulla piazza incontra il Sensei per eccellenza della scena hiphop italiana, non possiamo non aspettarci un grandissimo lavoro. E cosi è stato. Infatti ricorderemo a lungo “Latte e Sangue”, album frutto della collaborazione di Don Diegoh e Ice One. In questo album troviamo tanta reminisicenza, tanta sapienza, e soprattutto tanto amore per l’hiphop, elemento ormai quasi scomparso oggi giorno.

KAOS - COUP DE GRACE

Il ritorno del Maestro sulla traccia. In questo 2015 pieno zeppo di grandi novità, non possiamo non citare il nuovo album di Kaos One, uscito a sorpresa nella notte del 13 Novembre. “Coup de grace” è l’album per eccellenza di Kaos, in cui si vedono chiaramente quali sono state le componenti storiche del suo rap, a 360 gradi. E il risultato, come al solito, è stato strepitoso.

WILLIE PEYOTE - EDUCAZIONE SABAUDA

“Non per essere il migliore ma l’eccezione”. Willie Peyote stavolta ha centrato in pieno il punto. Il suo “Educazione Sabauda” magari non verrà ricordato come l’album dell’anno, ma sicuramente come la più grossa “eccezione” dell’anno. Suoni particolari (che secondo lo scrivente risulteranno perfetti nei live futuri) su cui si adagiano perfettamente le rime educate ma taglienti del Peyote. La Black City continua a sfornare campioni, e noi ascoltatori non possiamo che esserne grati!

MEZZOSANGUE – SOUL OF A SUPERTRAMP

Con “Musica Cicatrene” Mezzosangue portò una ventata di aria fresca nel hip hop italiano: capacità di scrittura eccellenti e uno stile quasi unico, con le quali esternava la sua visione - abbastanza nichilistica - della vita, per quello che era solamente un mixtape. Con il suo primo album ufficiale invece il rapper romano ha cercato, grazie anche a produzioni musicali davvero adatte, di ordinare le sue emozioni, la sua rabbia, creando un lavoro compatto e di qualità. In esso si intravede una indubbia evoluzione musicale accompagnata da una più ermetica evoluzione personale, volta al cercare di superare i meri sentimenti di rabbia sfruttandoli in maniera costruttiva, percorso che emerge dalle liriche del disco.  Checché se ne dica, al di là dei gusti personali, Mezzosangue con la sua musica sta cercando di riportare l’attenzione sul contenuto più che sulla forma, ed in una scena dove esce un album rap al giorno è un nobile e fondamentale ruolo che qualcuno deve svolgere.

GUE PEQUENO – VERO

Vero è un album che senza dubbio rimarrà alla storia per essere stato il primo album di rap italiano prodotto dalla Def Jam. Oltre a ciò, Guè è riuscito a fare l’album perfetto, se non altro per attitudine, sembra abbia trovato il giusto equilibrio tra il rap più mainstream e quello da “bravo ragazzo” che lo contraddistingue da sempre. Che il beat sia una roba classica o una trappata, la storia non cambia, il flow del Guercio è una grande e preziosissima perla per il rap nostrano, che con questo artista può forse tentare un primo piccolo passo verso l’esportazione fuori dallo stivale. “Vero”?

 

Matteo
Author: Matteo
"è l'Hip Hop che sta ingoiando la mia vita dal di dentro" (Madbuddy)".