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Luce blu vuol dire solo corri...alla scoperta di Jorja Smith

Jorja_smith

Per chi avesse vissuto su un altro pianeta negli ultimi due giorni è uscito “More Life”, l’ultimo album/playlist di Drake. Come ad ogni grande uscita, molte sono le reazioni che si sono susseguite in questi giorni, c’è a chi piace, a chi non piace, chi pensa non sia più quello di Mi Fist, chi ne ha piene le palle dei ghostwriter etc…Due fatti sono tuttavia incontrovertibili: il primo è che Drake riesce far a muovere un giro di persone intorno a se a dir poco impressionante e il secondo è che la scena musicale Inglese in questo momento è tanto forte (a mio parere anche di più) quanto quella Americana, e Drake se ne è accorto.

In questo suo ultimo lavoro sono presenti infatti, Skepta, Sampha, Giggs e Jorja Smith, ma se i primi due possono risultare abbastanza banali in quanto già conosciuti per il pubblico mainstream, gli altri due non lo sono affatto. Jorja Smith in particolare è stata una piacevole quanto inaspettata sorpresa. 

Premessa: la prima volta che sentii parlare di lei, fu da parte della mia ragazza che mi fece ascoltare “Blue Lights” ed era letteralmente impazzita: “Ascoltala! È la nuova Amy Winehouse”, chiaramente la guardai perplesso, cioè il pezzo era buono ma da lì a paragonarla ad Amy ce ne passava di strada; ma a mesi di distanza ha avuto (in parte) ragione lei. Questo articolo è quindi un po’ anche per te. 

“Blue Lights” è stato il singolo che l’ha lanciata nel mondo dei grandi perchè, seconda premessa, Jorja Smith ha 19 anni. Uscito un anno e mezzo fa, è a mio personale parere il singolo più forte che abbia fatto uscire fino a questo momento, conoscenza del passato, una splendida voce, ottimo modo di rappare in alcuni momenti e un testo di tutto rispetto ne fanno una canzone con le palle. Partendo dal principio, Jorja utilizza un paio di barre dal brano di Dizzee Rascal “Sirens” per aprire la canzone. 

“Don't you run when you hear the sirens coming, when you hear the sirens coming”

Conoscenza del passato dicevo in precedenza: entrare in scena in questo modo vuol dire cercare direttamente un collegamento con quello che è venuto prima di te, non porsi come qualcuno che è evulso dal tempo e dallo spazio, cercando di cancellare con un colpo di spugna ciò che è venuto prima di te (cosa che troppo spesso accade). Episodio che si ripeterà nella terza strofa quando citerà “Shook Ones” del leggendario duo del Queens, Mobb Deep. La ragazza sa quello che sta facendo e ha delle radici importanti nella musica. 

Da un punto di vista vocale, secondo la mia personalissima opinione (che vale ben poco non conoscendo niente di canto da un punto di vista tecnico), è impressionante. Il cambio di toni e di profondità che si alternano durante l’ascolto, la rendono piacevolissima, e mantengono l’attenzione dell’ascoltatore sempre alta. C’è molta partecipazione emotiva nel testo e di conseguenza il cantato ne risente, dimostrandosi alle volte più dolce, altre più duro, altre ancora più aspro, in un climax ascendente che parte dalla parte più docile, che è quella iniziale, per arrivare al rappato finale, duro e crudo. Proprio la terza strofa, quella più rappata mi ha lasciato più sorpreso, il testo diventa più drammatico e cupo, di conseguenza la sua voce non può più essere melodiosa ma deve adattarsi a ciò di cui sta parlando. Il tono diventa più gelido e lo storytelling si fa più serrato in un susseguirsi di immagini sempre più intense che rimandano molto ai rapper anni ’90. In una recente intervista ha infatti dichiarato di essere molto amante di Nas e si sente assolutamente :

“I normally take it a step further to make it more relatable to everyone else. I listen a lot of Nas, too—he’s a massive observer”

Proprio il testo è la cosa più riuscita, perchè con delle premesse del genere, il testo non poteva essere da meno, e così è infatti. Il brano si struttura secondo diversi passaggi, tre strofe che fanno calare chi ascolta, in una realtà che diventa sempre più cupa e tenebrosa. La prima strofa inizia con le barre di Dizzee Rascal, abbiamo qualcuno che corre, un ragazzo giovane che sta scappando perchè vede delle sirene arrivare, ma Jorja ci rassicura, la sua voce è tranquilla, le sirene non sono qui per lui, non deve correre, è andato a scuola e anche se ha risposto male all’insegnate, ha chiesto scusa e non deve preoccuparsi.

“Kept after class for answering back, you apologized any harm in that”

Dopo un primo ritornello che vuole continuare a mantenere calma l’atmosfera, nella seconda strofa c’è un cambio improvviso, la vita di strada entra prepotentemente nella canzone e chi sembrava innocente ormai non lo è più. 

Gun crime into your right ear, drugs and violence into your left”

Da qui in avanti il ritmo si fa sempre più serrato in un climax ascendente di caos e violenza, il ragazzino che aveva risposto male a scuola ora deve scappare. Le luci blu stanno arrivando, e lui ha qualcosa da nascondere. Le ultime barre fanno infatti riferimento alla possibilità in cui il nostro protagonista sia nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, coinvolto in un incidente di cui non sa niente da parte di amici che l’hanno tradito e ora si deve difendere dalla polizia. 

“Hands you the tool as you question your friendship, how's man like you gonna make me a convict?
Level of a felon when I've done nothing wrong, blood on my hands but I don't know where it's from
Oh, you got blood on your hands but you don't know where it's from”

Quante notizie di cronaca si sentono quotidianamente parlano di incidenti in cui un ragazzo si sia trovato in una situazione in cui non c’entrava niente e sia stato ferito o peggio? Quante volte si sentono notizie di abusi da parte della polizia (soprattutto in America, ma anche noi qui in Italia abbiamo i nostri esempi)?

“You better run when you hear the sirens coming, when you hear the sirens coming

Better run when you hear the sirens coming, cause they will be coming for you”

Spero di aver reso a sufficienza l'idea di quanto lei mi piaccia in questo momento e spero che le collaborazioni con Drake siano solo un trampolino di lancio per lei, in attesa di un disco vero e proprio e con l'augurio che sia lei la next big thing dell'rnb contemporaneo.

 

Marco Bianchessi
Author: Marco Bianchessi
"Born sinner the opposite of a winner "(Biggie).