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Drake, Do not disturb

Drake_do_not_disturb

“Distraction will do you in, in the truest sense, especially people that want to lecture me and frame it like they just want the best for me or they check for me, whatever splits it up, so there’s more them and there’s  less for me.. They don’t know they got to be faster than me to get to me..”

Queste barre, che non traduciamo per dovere lirico poiché ne perderemmo l’intensità comunicativa, sono parte del brano che chiude "More Life", la nuova playlist di Drake. Potremmo parlarvi di come l’artista canadese divida ogni volta in due gli opinionisti o i presunti tali, discutendo se il suo sia pop o hip-hop, dimenticando, come spesso succede, che si tratta prima di qualsiasi altra cosa di musica e che, come tale, deve esser giudicata per cosa ci trasmette, non per come la etichettiamo. E’ passato un anno dalle atmosfere glaciali di "Views", intriso di suoni nostalgici ed accenni sperimentali, che non abbiamo intenzione di paragonare a “More Life” poiché ogni album ha nella sua esistenza la propria ragione d’essere. Come Drake afferma, quando lo ha scritto era frustrato, dal successo e dalla sua ambizione, e ciò che ne è venuto fuori è qualcosa che, per quanto non facilmente assimilabile dall’ascoltatore, rappresentava il suo mondo interiore e personale nel quale non possiamo entrare da semplici fruitori o da semplici fan. Ciò che "More Life" adesso rappresenta è una nuova stagione della vita di Drake, poiché in ogni traccia possiamo trovare un frammento del suo cambiamento. E’ da sottolineare la scelta di accostare la forma del suo nuovo progetto a quello di una playlist, che ha valenza non tanto in termini tecnici quanto in termini esistenziali. Con essa infatti ci riferiamo sempre ad un’antologia che racchiude il meglio di ciò che ascoltiamo. Ed è proprio per questa ragione che ritengo che, in questo progetto, Drake si sia messo a nudo come mai prima d’ora. Troviamo ogni sfumatura della sua musica e della sua vita nelle innovazioni del suono che ci presenta, vedi la chiaccheratissima Passionfruit, così come nelle scelte delle collaborazioni, come quella della talentuosissima Jorja e di Giggs che spiccano nella prima parte della playlist con brani influenzati dalla dancehall e del grime, sino a spiazzarci con dei brani nei quali lui addirittura non compare, vedi "Skepta Interlude". Ciò non implica la mancanza di brani che orbitano dentro l’ambiente hip-hop di tendenza, con la presenza di due tracce che non sono lì buttate a caso bensì molto studiate e di impatto come "Sacrifices" e "Portland" le quali vantano la presenza di artisti come Travis Scott e 2 Chainz oltre che di notevoli produzioni.  l viaggio di Drake trova il suo senso e la sua meta in Inghilterra, nella quale ha trovato l’ispirazione, messa in dubbio da lui stesso in passato, così come ha trovato sé stesso, perché chi la musica ce l’ha tatuata sotto pelle se la vive spesso come una relazione amorosa tormentata, sincera ma tortuosa

“.. can’t describe what my life is like when she asks about it, scary whenever i close my esyes at night, wakin’ up to public statements about my provate life, i can never sleep ‘till morning on all my quiet nights..” .

Ciò che noi recepiamo esclusivamente come gossip, è invece parte delle emozioni che muovono la sua vita, così come la sua musica, perché quando ci sei dentro, quando non riesci più a distinguere la vita reale da quella che conduci sopra il palco la sensazione di vertigine che si avverte non è facile da manovrare come sembra. Perché i soldi, la fama ed una vita di eccessi non sono tutto per chi le ha ottenute con le proprie mani, mentre ai nostri occhi restano paradisi inaccessibili. Il Drake che "More Life" ci presenta è un artista che cammina sul filo invisibile dell’equilibrio emozionale, tra sonorità esotiche e nuove culture musicali cui approcciarsi, alla ricerca costante di sè prima che delle sue vendite. Le altezze vertiginose di "Views" sono diventate un po’ meno destabilizzanti da quando "More Life" è stato aggiunto al puzzle intricato del suo percorso umano e di artista:

“.. That’s the reason you can feel the tension and the urgency, last chance i get to makesure that you take it personally..”

La traccia “Do not disturb”, attraverso la quale vi abbiamo raccontato il nuovo progetto di Drake, è un altro tassello da aggiungere alle cose per cui vale la pena da vivere stilate da Woody Allen in “Manatthan”: 

 

 

Gabriele Correnti
Author: Gabriele Correnti
"...e mi hanno detto 'la vita non è un film', io ho risposto 'parla coi miei dubbi." (Caneda)