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  • Categoria: Interviste
  • Scritto da Matteo Da Fermo

Drimer è fuori con il suo nuovo album Inception: lo abbiamo intervistato per voi

drimer

Esce oggi 19 novembre "Inception", il primo disco ufficiale di Drimer. Questo lavoro arriva dopo diversi interessanti prodotti rilasciati negli ultimi anni - ultimo dei quali "Di Cuore" con Dusted - dal rapper trentino. Ricordandovi che il disco è disponibile in digitale su tutti gli stores e in copia fisica scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., vi lasciamo con l'intervista che abbiamo realizzato con lui per sapere qualcosa in più del disco e non solo.

1. Ciao Drimer! Il tuo primo album solista "Inception" esce ufficialmente oggi: quali sono le tue sensazioni? Cosa ti aspetti da questo disco?

Ciao ragazzi, e innanzitutto grazie per avermi coinvolto. Devo dire che al momento sto provando un certo miscuglio di sensazioni diverse. Da un certo punto di vista sono sollevato, perché i lavori, le scadenze e i sacrifici per questo progetto sono stati davvero innumerevoli: averli portati a termine e superati un po' tutti e vedere finalmente uscire l'album mi fa davvero felice. Dall'altra parte però, sono ben conscio di quanto - contrariamente a quanto si potrebbe pensare - non sia che a metà del lavoro: c'è ancora tanto da fare, e sono abbastanza ansioso di vedere dove questo lavoro mi porterà, e anche quanto e come potrà essere accolto e visto dal pubblico. Al di là di tutto, però, ho fiducia che le cose andranno bene: abbiamo tutti dato il massimo per questo progetto, e nonostante tutto siamo riusciti ad arrivare in fondo esattamente come volevamo. 


2. Come mai hai deciso di non inserire featuring? Per scelta precisa o per caso?

Si è trattata di una scelta coerente con le atmosfere dell'album ma anche il risultato di un processo molto naturale. Mi sono trovato a lavorare in maniera costante con Ric de Large, che ha finito per produrre tutte le canzoni del disco, e ne è quindi nata la situazione ideale per ricreare esattamente le atmosfere a cui pensavo, riempiendole con tutti i pensieri che avevo dentro da tempo. Va poi detto che, in fondo, sono 3 anni che non esco con un progetto solista (da "Vita di Mezzo" Mixtape, uscito nel 2014), avendo sempre collaborato prima con Birrette Family, il mio collettivo, e quindi con Dusted, in "Di Cuore". Era semplicemente giunto il momento di prendermi il mio spazio e creare finalmente un prodotto personale al 100% nelle cose dette e i messaggi dati. Infine, e non meno importante, trattandosi del mio album d'esordoio, c'era l'ambizione di mettere davanti al pubblico la mia persona, la mia figura d'artista,in maniera netta e importante, e quindi ho preferito - per quanto avrei potuto aggiungerne anche d'importanti - di evitare le collaborazioni e concentrarmi solo su di me e quello che volevo dire.

3. Hai scelto "Volo" come primo estratto dall'album: credi possa inquadrare il mood del disco?

Anche qui la risposta è ambivalente. A livello di suoni, non si potrebbe dire che "Volo" possa inquadrare l'andamento generale del disco, anche perché credo non ci possa essere nemmeno un pezzo che sia in grado di farlo, dato che i vari brani vanno a toccare tutti ambiti musicali molto diversi tra loro. A unirli e renderli coesi, però, è il modo in cui sono stati pensati: ho scritto ogni pezzo praticamente di getto, dando moltissima importanza alle sensazioni. Ciò ha comportato un disco molto personale, sicuramente non facilissimo all'ascolto. "Volo" è la sfaccettatura diciamo più solare, leggera e spensierata dell'album, e ho deciso di puntare su questo brano come primo estratto per avvicinare la gente a quello che sarà il progetto nella sua interezza: un racconto delle mie esperienze, i miei punti di vista, le mie speranze e gli obbiettivi, di cui "Volo" è diciamo il primo e più superficiale degli specchi. 

4. "Il segreto", volendo forzare un paragone, somiglia a "Note to self" di J Cole, un flusso di coscienza nudo e crudo. Quanto il rapper americano ha influito nella tua vita e nella tua musica? 

Questa domanda mi fa davvero felicissimo! Il paragone, per quanto forzato senza dubbio, mi onora. Ho conosciuto la musica di J Cole per caso, una sera che stavo girovagando su Youtube alla ricerca di qualche canzone nuova. Da quel giorno, e dico per davvero, la mia vita e la mia musica sono entrambe cambiate radicalmente. "Forest Hills Drive 2014" è personalmente il mio album preferito di sempre (l'amore per quel disco è stato tale che l'ho comprato in versione digitale, cd e vinile): l'atmosferà di totale sincerità ed intimità che ritrovo al suo interno ha fortemente cambiato ed influenzato il mio modo di vedere e di fare la musica. Senza dubbio, ciò torna molta ne "Il Segreto", come credo in tutte le altre tracce dell'album. Per quanto riguarda questa nello specifico, però, devo dire che più di tutti mi ha ispirato un altro assoluto protagonista della scena d'oltreoceano, Kendrick Lamar. Il colloquio prolungato che, prima dell'inizio del pezzo, ho con l'ascoltatore, diciamo che riprende un po' quello che Kendrick ha con Tupac alla fine di "Mortal Man", l'ultima traccia di "To Pimp a Butterfly". Il paragone è senza dubbio ancor più forzato, ci mancherebbe, ma questa idea di rilanciare il confronto con chi ascolta da parte di questi artisti mi è piaciuta e mi ha coinvolto davvero molto.

5. Il tuo disco con Dusted, "Di Cuore", ha girato abbastanza per esser un disco di due ragazzi abbastanza giovani e completamente indipendenti. Ho visto che sei arrivato a vender copie anche fuori Italia o a girare nel nostro Paese per suonarlo. Ti aspettavi tutto ciò?

Come detto sopra per questo stesso disco, all'uscita ci aspettavamo che il lavoro sarebbe andato bene, visti gli sforzi, ma c'è da dire che i risultati a cui siamo arrivati ci hanno lasciati oltremodo soddisfatti. Chiaramente non stiamo parlando di premi, o numeri impressionanti, ma di un qualcosa a mio avviso di uguale e forse anche maggiore importanza, che però mi pare la scena - soprattutto undeground - stia dimenticando: la durata di vita di un album. Ormai, com'è ovvio e giusto che sia, escono davvero un sacco di cose ogni giorno. A creare il discrimine, a mio avviso, è la vita attiva che - in termini di live soprattutto - si regala ad ogni progetto. Io e Dusted abbiamo avuto la possibilità di suonare "Di Cuore" per oltre sei mesi, e di portare davanti alle persone un qualcosa di reale, tangibile. L'attaccamento che, di rimando, molti hanno dimostrato a questo progetto ne é stata naturale conseguenza, e devo davvero ringraziare tutti coloro che hanno supportato l'album. E' stata senza dubbio un'esperienza fondamentale, essendo stato anche il primo album al quale ho lavorato da totale indipendente, andando incontro a molte delle esperienze che, per "Inception", ho potuto affrontare così con molta più serenità e sicurezza.



6. Tornando a parlare di featuring, da quello che so, apprezzi un po' tutte le branche del rap nostrano. Facendo una top 5, quali artisti preferisci e con quali ti piacerebbe collaborare?

Ci sono così tanti artisti validi e che mi piacciono che qualsiasi classifica risulterà menzognera e limitante, ma rispondendo senza pensarci troppo, così su due piedi, ti direi: Marracash,perché personalmente lo ritengo il più forte; Bassi Maestro, perché ha avuto un ruolo fondamentale nella mia crescita artistica e nel mio percorso di avvicinamento all'hip hop anni fa; E-Green, per quel che rappresenta: come più volte gli ho detto, ogni volta che ascolto un suo brano semplicemente mi ricordo di cosa si tratti il rap, quello duro e puro che non potrà mai smettere di piacere a chi l'ha conosciuto all'inizio. Per finire direi invece Warez, che ultimamente si sta prendendo il suo sacrosanto spazio, perché ha uno stile incredibile eriuscirebbe davvero a farmi volare anche semplicemente rappando la lista della spesa, ed Rkomi, che tra tutti i nuovi è l'artista che mi ha colpito di più.


7. Cosa ne pensi di quest'ondata trap?

Come hai potuto vedere già nella risposta alla domanda sopra, non sono affatto prevenuto verso questa nuova ondata. Ci sono tanti nuovi artisti che stanno facendo musica di ottima qualità, al di là dei gusti personali e dei messaggi che posso non condividere. Come sempre è però successo per tutte le novità in Italia, anche questa ha visto nascere intorno a sé un sacco di confusione. Quest'ultima non è colpa dei protagonisti, ovviamente, ma del pubblico e degli addetti ai lavori. Chiarendo con un esempio, non ho nulla contro autotune, vocoder, bandane e synth, ma per esempio ho molto in contrario con l'idea che la gavetta sia un qualcosa che possa essere saltato a pié pari. Non credo che Sfera, Izi, o Rkomi appunto, abbiano iniziato a fare musica l'altro ieri, mentre quel che vedo succedere negli ultimi mesi è un approccio totalmente diverso al rap da parte di chi inizia ora, e spesso lo fa tentando di rappare su un beat trap senza avere però nemmeno mai sperimentato la scrittura di un testo in 16 barre classiche, o il freestyle, o anche soltanto l'atmosfera di una jam, e quindi aver fatto proprie le basi di tutto questo. La naturale conseguenza è un appiattimento generale del livello e delle uscite, con una rincorsa all'emulazione che il più delle volte sfocia in una vuota riproposizione di quel che c'è già. Detto questo, non vedo utilità nel creare fazioni e giocare alla guerra. Credo che la cosa migliore è che ognuno faccia il proprio senza puntare il dito o prendersela con gli altri. Dal mio punto di vista personale, ad esempio, mi trovo decisamente in disaccordo con certe figure e certi messaggi, visto l'effetto che possono avere su chi ascolta- preoccupazione che tra l'altro ho visto essere stata ampiamente dimenticata -. Quel che ritengo meglio fare non è però aprire alcuno scontro, ma concentrarmi ancora di più su quel che faccio, il farlo bene e il farlo arrivare a più persone possibile, per ampliare quell'effetto che ricerco io nei brani che ascolto, e in quelli che scrivo.

8. Nonostante rapper meritevoli siano presenti in ogni regione d'Italia, di certo non si può dire che storicamente la tua regione abbia sfornato nomi diventati poi "famosissimi". Ti senti in un certo senso "doppiamente stimolato" da questo punto di vista, nel senso del rappresentare la tua regione? Sostanzialmente sei in un certo senso "fiero delle tue origini"?

Sono fierissimo delle mie origini. Quella di Trento è una scena che sicuramente non ha mai sfornato rapper "da classifica" - niente da dire, "numbers don't lie" -, ma puoi però chiedere a chiunque sia passato dalle nostre parti anche per un solo secondo quanto ne sia rimasto innamorato. La nostra è una realtà piccola, dove tutti conoscono tutti, e dove (e lo dico al di là delle relazioni personali) è però possibile respirare ancora, non saprei nemmeno spiegarlo bene, quel profumo, quell'atmosfera di genuinità. Se dovessero chiedermi cosa sia per me l'Hip Hop, gli risponderei i Mercoledì sera che passiamo in Piazza Italia, al freddo di Dicembre con ghettoblaster e birre, oppure le grandi cene che ci capita di fare quando riusciamo a riunirci tutti insieme. L'idea di poter rappresentare in futuro la mia regione ad un certo livello, senza dubbio, è davvero stimolante, ma soprattutto per quel che la mia regione ha saputo essere per me. Non dimentichiamoci poi che, al di là dei numeri, la nostra è comunque una scuola che ha sfornato grandissimi artisti. Da un Ares Adami, che a mio parere è e rimane il miglior freestyler italiano, a una crew come quella dei Funkobotz, che sono al top per quanto riguarda il breaking in Italia, fino a quello che per me è sostanzialmente un fratello, Big House, nei cui occhi vedo brillare la più genuina delle passioni per questa cosa. Voglio quindi cogliere l'occasione per salutare e abbracciare veramente tutti gli esponenti della nostra piccola scena, ringraziandoli di avermi dato la possibilità di vivere certe situazioni.


9. Hai altri video in cantiere e/o date chiuse? 

Come ho detto prima, per quanto una volta uscito il disco potrebbe capitare di provare un certo rilassamento, non si è in realtà nemmeno a metà strada. Io e Nicola Corradino, regista di "Volo", abbiamo in progetto diversi videoclip che verranno estratti dall'album, e che lo accompagneranno in quella che speriamo sia, appunto, la sua lunga vita. Per quanto riguarda le date, il discorso è lo stesso: al momento posso dirti che questa sera sarò a Mantova per il primo live di presentazione dell'album, mentre il 10 Dicembre avrò l'onore di suonare a Rovereto (Trento) in apertura ad Ensi. Stiamo poi discutendo di serate a Padova, Vicenza, Milano, Bologna, e in generale un po' in tutto il Triveneto, sperando di iniziare a spingerci ancora più in là.

10. Info, contatti e saluti.

Ringrazio ancora di cuore tutto lo staff di Hip Hop Rec, per avermi concesso l'ennesima splendida opportunità di raccontare un paio di cose in più a chiunque deciderà di comprare l'album. Non posso poi non ringraziare tutti coloro che mi seguono, e che hanno apprezzato e fatto circolare "Volo" all'uscita e sono pronti ad acquistare e supportare l'album. Credo sia necessario ricordarvi per l'ennesima volta che tutti quei messaggi che mi scrivete sono fondamentali per me, perché mi danno la misura più reale possibile dei risultati ai quali la mia musica possa arrivare: grazie davvero. Continuate a seguirmi sui miei vari social, abbiamo tante cose esclusive da regalarvi in futuro. Un abbraccio!


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Matteo Da Fermo
Author: Matteo Da Fermo
"Quando ancora c'era qualcosa che avesse un senso non pensavamo ad entrarti da dietro noi pensavamo ad entrarti dentro" (Bassi Maestro).