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  • Categoria: Recensioni
  • Scritto da Matteo Da Fermo

Izi - Fenice (recensione)

fenice

Valutazione attuale: 4 / 5

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Per quanto affascinante sia, spesso, l’immagine della fenice viene abusata e utilizzata forzatamente. Non è il caso del titolo del nuovo album, il primo ufficiale, di Izi. Il disco (uscito il 13 maggio per Sony / Epic Records in collaborazione con Thaurus) infatti s’intitola proprio “Fenice” ma a differenza di altri casi, c’è un senso chiaro e ben definito dietro questa scelta. Circa un anno e mezzo fa, difatti, Diego (il vero nome di Izi) ha avuto un coma diabetico, dal quale si è svegliato, “rinascendo”, come una fenice appunto. Lui stesso ci ha parlato di questa similitudine, precisando che la rinascita è stata sia fisica che mentale.

Già solamente con queste poche informazioni, senza ascoltare il disco, ci saremmo potuti aspettare un lavoro liricamente maturo. Così è stato. Nonostante i soli 20 anni, infatti, ascoltando il disco ci si rende subito conto della chiarezza e soprattutto della profondità del messaggio che vuole mandare Izi con le sue parole. Indubbiamente la vita personale di Diego (che somiglia molto a quella del suo personaggio in “Zeta - il film”) ha avuto momenti molto drammatici, che hanno influito nel percorso musicale del rapper, ma non è questo il luogo per analizzarla; quello che ci ha sorpreso è stato la capacità di mettere “nero su bianco” determinate emozioni. Come se non bastasse stiamo parlando di un disco realizzato in pochissimo tempo, ideato in una settimana e concretizzato nelle settimane nelle quali è stato girato “Zeta – Il film”, in quanto quest’ultimo necessitava di alcuni brani per la colonna sonora.

In tale disegno sicuramente il roster di produttori è stato a dir poco fondamentale: “Fenice”, pur essendo un disco che non ha un’unica linea musicale, ha al suo interno delle produzioni di altissimo livello. Oltre a Shablo, che ha curato la maggior parte dei beats, nella tracklist troviamo Tom Beaver & Heed, Sonny Crsn & 24Svn, Pherro, Zef, David Ice, Sick Luke, Charlie Charles, Big Joe e Mace.

Sicuramente l’utilizzo del tanto amato e odiato autotune ha reso l’album più musicale, ma al di là di questo Izi è stato davvero abile a cucire su di sè i mood musicali creati dai beatmaker. Può sembrare un discorso scontato ma non lo è. Spesso infatti capita di ascoltare brani, di artisti sia underground che mainstream, i cui beat sono poco omogenei con il cantato, talvolta in maniera quasi fastidiosa. Per il disco di Izi Indubbiamente c’è stato un lavoro notevole “dietro le quinte” da parte di Sony e Thaurus, ma di contro sono palesi anche le capacità innate del rapper nella suddetta dinamica; questo era evidente anche nei suoi lavori passati.

“Fenice” è un disco multiforme: c’è spazio per brani d’amore (come “Con me” e “Scusa”), per brani più “truce” (“Tutto apposto” con Sfera Ebbasta, “La tua ora” con Coco e “Oh mio Dio”) e per tracce più pregne di significato, le quali compongono di fatto lo zoccolo duro del disco. Parte di quest’ultima branca sono ad esempio “Trafitto” con Moses Sangare, la ormai hit “Chic”, “Luce”, “Odi”, “Izis”, “Casa” con Ensi e “Solo” con Tormento.

La scelta di voler inserire relativamente pochi featuring (Tormento, Coco, Moses Sangare, Ensi e Sfera Ebbasta) crediamo non sia stata casuale: siamo di fronte ad un ragazzo che ha molte cose da dire e conosce il modo per farlo bene, troppi ospiti avrebbero snaturato l’album. Inoltre i pochi “colleghi” non hanno inserito strofe casuali (come qualche volta accade nelle collaborazioni), ma hanno inserito barre perfettamente omogenee al mood delle tracce in cui sono stati coinvolti.

Concludendo, “Fenice” è un ottimo disco e pur essendo il primo lavoro ufficiale di un ragazzo di nemmeno 21 anni, è un lavoro maturo. È un album pieno di sfaccettature diverse aventi tuttavia come punto d’incontro la voglia di sfogarsi e mandare un messaggio all’ascoltatore.

Con un esordio del genere, Izi è entrato nella scena “che conta”: siamo sicuri che ci rimarrà ancora a lungo.





 

Matteo Da Fermo
Author: Matteo Da Fermo
"Quando ancora c'era qualcosa che avesse un senso non pensavamo ad entrarti da dietro noi pensavamo ad entrarti dentro" (Bassi Maestro).

Izi - Fenice (recensione) - 3.9 su 5 basato su 10 reviews